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Il cracking (deriva dalla parola inglese “crack”, ovvero “spaccarsi”, “spezzarsi”) consiste in una scissione termica o catalitica dei prodotti petroliferi, che comporta la formazione di idrocarburi caratterizzati da minor numero di atomi contenuti nelle molecole.

Equazione generica del cracking:

СnН2n+2 = Сn-kН2(n-k)+2 + СkН2k



La materia prima da sottoporre al cracking è rappresentata da frazioni idrocarburiche altobollenti, altrimenti chiamate frazioni pesanti.


Il processo di cracking è finalizzato a incrementare la produzione delle frazioni leggere.
L’idrocracking è un tipo di cracking a cui si sottopongono le frazioni petrolifere altobollenti, oli combustibili e gasolio da vuoto per essere trasformati in benzina, carburante per aviogetti e diesel, oli lubrificanti, sostanze da utilizzare nel cracking catalitico, ecc. Questo processo avviene grazie all’azione dell’idrogeno, a temperatura di 330—450°С e pressione 5-30 MPa, in presenza di catalizzatori nichel-molibdeno.
L’idrocracking al plasma è un processo di cracking delle frazioni pesanti idrocarburiche condotto in condizioni di bassa ‒ prossima all’atmosferica ‒ pressione, utilizzando il plasma a bassa temperatura come fonte di calore ultra concentrato in presenza di catalizzatori, mentre i gas contenenti l’idrogeno svolgono il ruolo di donatori di questo elemento chimico nel processo di idrogenazione.
Il risultato dell’idrogenazione plasmo-termica delle frazioni pesanti idrocarburiche consiste in una trasformazione chimica della materia prima e un cambiamento del rapporto qualitativo tra le sue frazioni. Di conseguenza, la maggior parte delle frazioni condensabili (liquide) ottenute è rappresentata da tagli di benzina e gasolio; inoltre, il processo di scissione viene accompagnato dalla formazione di prodotti gassosi in quantità ridottissime, senza comparsa delle frazioni idrocarburiche più pesanti della materia prima.